Perché scegliere l’acqua come tema per una mostra? Sull’acqua, sulla sua struttura, sui suoi stati, sul suo significato, sulla sua insostituibilità per la vita, sulla sua distribuzione nel mondo e nelle nostre cellule, sul suo ciclo, sulla sua carenza, sul suo ruolo nei conflitti territoriali e perfino sulla sua memoria è stato detto, scritto, dipinto, fotografato e modellato forse più che su qualunque altro soggetto.
Si può dire che questa mostra non sia nata da un progetto ma piuttosto dalla fascinazione che questo elemento ha esercitato su di me lungo tutta la vita.
Sono probabilmente le ore trascorse a rimirare l’incessante moto delle onde sempre diverse ma sempre coerenti, a nuotare immersa in tiepide acque brulicanti di vita, a placare la sete sorseggiando litri di acqua fresca, a osservare dall’alto il dipanarsi di un fiume fra le terre, a seguire il percorso di una goccia di pioggia o ad estasiarmi di fronte alle forma di un fiocco di neve ad avere stimolato l’ideazione di queste opere.
L’acqua, inoltre con la sua vivacità non solo assume infinite forme diverse, ma è in grado, con il movimento, con le sue caratteristiche di solvente, di medium di diluizione e sospensione, di variazione di dimensione con la temperatura, di modificare ciò che la circonda, plasmando e definendo coste, rive, pietre e grotte, scavando canyon, erigendo stalattiti e stalagmiti, corrodendo manufatti e permettendo alle creature che la abitano di costruire nuovi paesaggi e demolire i vecchi.
Non la presunzione di dipingere o modellare qualcosa di nuovo, quanto la continua ricerca del materiale più adatto e della tecnica più congruente a rappresentare l’elemento più mobile, vitale, impossibile da fissare e da intrappolare in un opera stabile nel tempo, questa è la sfida che non ho mai abbandonato, l’obbiettivo irraggiungibile, la contraddizione in termini, perché come l’acqua c’è solo l’acqua….questo è ciò che mi ha spinto a realizzare i lavori qui esposti, di giungere, per ora, fino a qui.
Non saprei dire quando è nata la mia passione per l’acqua, probabilmente è iniziata con me per poi accompagnare tutta la mia vita.
Ricordo quando, ragazza, mi entusiasmavo per quella teoria evolutiva che ipotizzava un periodo di vita semi-acquatica per il progenitore della specie umana. Tale teoria, oltre a spiegare molte caratteristiche fisiche e comportamentali, aveva il fascino indiscusso di descrivere una vita così intimamente interconnessa con l’acqua che da desiderabile, diveniva, ai miei occhi, estremamente verosimile.
Ciascuno di noi conosce la natura del piacere che si prova immersi in un bagno caldo perché, senza scomodare interpretazioni psicoanalitiche, rituali religiosi o simbolici, questa è la condizione iniziale di ciascun essere umano, il dove e il come abbiamo trascorso i primi mesi di esistenza, il lungo abbraccio che ci ha preparato alla vita.
Se, tramite l’osservazione di questi lavori, riuscirò a suscitare un’infima frazione del piacere, dello stupore, della curiosità che l’elemento acqua ha evocato e seguita ad evocare in me, questo progetto avrà trovato la sua ragion d’essere.

Documento senza titolo