VIDEO: “IMPERMANENZA”
Qualità del pensiero nel declino cognitivo
Musica di Mario Graziani
2019, durata min. 5:40.
Dedicato a mia madre
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All’inizio del video scorre questo testo (di Ariela Böhm):
IMPERMANENZA
Stanca, continui a ricercare uno scopo,
fra l’argento e il nero, nei percorsi dei saggi,
fra le pagine di libri che sottolinei
per ritrovare il filo della tua esistenza.
Il tuo pensiero, la più umana fra le attività,
incontra minuscoli ostacoli che ne deviano il cammino,
non ha la determinazione dell’acqua, che segue cieca la gravità.
Si ferma, esita, dubita e a volte rinuncia e si ritira.
Gli anni aggiungono peso, grigiore e accrescono gli ostacoli.
Si sfaldano le connessioni,
che sono impalcatura della tua storia.
Il fluire dei pensieri inciampa e ti lascia
in un luogo incerto,
in un tempo sconosciuto.
Smarrita, chiedi istruzioni, ti affidi,
poi, stremata, ti ritiri.
I tuoi pensieri si fanno instabili,
danzano leggiadri
e scompaiono troppo presto
come bolle di sapone sospinte dal vento.
Alcuni sono belli, complessi,
ma spesso spariscono prima di averli potuti capire.
Questa impermanenza non t’inquieta
ti abbandoni ad essa,
lasci che nuovi pensieri
si sostituiscano ai precedenti,
e rimani a guardarli svanire,
senza intenzioni,
come l’alba fa con la brina.